Memorie di un Alieno

# L’Acceleratore di Mondi

di Armando Zoff

Memorie di un Alieno è una raccolta ibrida, le cui trame narrative percorrono binari afferenti ai più svariati filoni: esistenzialismo, esoterismo, manuale di autoaiuto, misticismo, indagine sulla realtà omosessuale, autobiografia, psicologia e spiritualità. Rappresenta il frutto del multiforme percorso che l’autore ha compiuto, dedicandosi allo sviluppo del potenziale umano.

L’opera profuma di diario intimo a tinte forti, un atto di accusa lucido e senza sconti in cui Armando narra la sfida di vivere e la volontà di superare i propri limiti. Il lusso più grande è la libertà di essere sé stessi, afferma l’autore: questa fragranza si sprigiona lungo le pagine, spargendo testimonianze palpabili, che possono condurre chi legge, per effetto osmotico, a confrontarsi in prima persona con le indicibili vicende raccontate.

Il libro accompagna il lettore in reami poco frequentati dalla letteratura e normalmente trattati in separate sedi, permettendo il confronto con visioni non comuni e visionarie della realtà. Si tratta di un testo imponente, che racchiude quattro opere (“Tutti i miei Mondi”; “L’Indicibile di me stesso”; “La nudità dell’anima”; “Sedurre l’esistenza”) ed un testo inedito, “Il Luccichio dei Sensi”.

Premessa dell’autore al Libro

Il presente volume comprende, in ordine cronologico, quattro mie opere uscite fra il 2014 e il 2020: “L’Indicibile di me stesso”, “Tutti i miei Mondi”, “Sedurre l’esistenza” e “La nudità dell’anima”. Contiene, altresì, alcuni testi inediti scritti nel 2022, raccolti ne “Il Luccichio dei Sensi”. 

Ritengo che prenda così  forma un’opera nuova, incendiaria, visionaria, ecologica e ribelle, uno scrigno irriverente e spaventa-borghesi che invita a riappropriarsi dell’attività eroica della vita, a vivere e sperimentare la sessualità con leggerezza come fosse un gioco, a stanare e trascendere il prete castigatore che infesta la nostra psiche facendoci sentire peccatori, a diventare amici del silenzio, dell’introspezione profonda e della dimensione interiore da cui fuggiamo sistematicamente e senza esserne consapevoli, per immergerci nel mondo del “fare” e del materiale. 

Rileggendo il tutto ai fini di questa riedizione, mi pare sia trascorso un secolo, tanto sono cambiati il mio mondo e la realtà. In primis il mio nome d’arte. I miei primi tre libri furono pubblicati con il nome Armando Jivan Sahi, il cui significato dal sanscrito letteralmente è “Vita autentica”. Mi fu dato nel 2011 durante un rituale di iniziazione al Maestro che più amo, Osho. Di fatto, però, quel nome sanscrito rappresentava un impedimento alle mie opere nel loro andare verso il mondo. Non poche persone infatti arretravano di fronte a quel nome d’arte, in quanto temevano di trovarsi fra le mani un manuale di misticismo indiano o qualcosa che riguardasse la tradizione musulmana. Pertanto io, che non appartengo ad alcuna religione pur rispettandole tutte, nel 2019 ho deciso di iniziare da capo. Ho scelto quindi per tutte le opere successive un nome italiano, Armando Zoff, di fatto l’abbreviazione del mio vero cognome. Non si tratta di rinnegare il passato, ma della volontà di scrollarmi di dosso ogni etichetta orientaleggiante, di quelle molto in voga nel mondo olistico contemporaneo al quale io proprio non appartengo, e dal quale anzi, spesso, mi sono trovato a prendere le distanze. Nel frattempo, inoltre, ho aperto la mia casa editrice “Alto Voltaggio”, esperienza che mi ha fatto entrare in sconosciuti reami dell’esistenza e che mi ha permesso di conoscere più a fondo la natura umana, con tutte le sue brutalità e finzioni. Riguardo le maschere indossate che finiscono per diventare il nostro vero volto, la manipolazione che imperversa nei rapporti interpersonali, le dipendenze affettive e la capacità di creare la propria realtà personale, ho scritto tre opere già in circolazione e un’altra inedita, le quali saranno racchiuse anch’esse in un unico volume che uscirà entro il 2023.  

In questo tempo sono cambiate anche alcune mie prospettive ed opinioni su singole persone che detengono ruoli importanti, ad esempio la frase “stimo papa Francesco” inclusa nel mio esordio letterario “L’Indicibile di me stesso”, oggi non potrei riaffermarla, anche se io non odio nessuno e a nessuno auguro il male. Credo che il pontefice fosse partito bene, con la sua volontà di modernizzare la Chiesa su certe posizioni dogmatiche che causano ancor oggi tanta sofferenza in alcune categorie di persone, finché poi lui stesso è diventato propugnatore massimo del golpe mondiale chiamato Covid, facendosi riprendere mentre gli iniettavano il vaccino e invitando il mondo a seguirlo. Ritengo che il Covid-19, virus che certamente esiste ed ha causato molte vittime, abbia rappresentato una ghiottissima e irripetibile occasione per la società dei bisogni indotti, che lo ha utilizzato per sovvertire da cima a fondo gli aspetti giuridici, finanziari, sociali, sanitari e politici del nostro mondo: insomma, l’intero assetto di quell’umano vivere che è soggetto al volere della politica. Credo che le misure adottate dal Sistema per far fronte al Covid abbiano prodotto danni immensi, assai più vasti dei presunti risultati positivi di cui esso si vanta, perché hanno sferrato un colpo di grazia alla psiche di moltissimi individui, già provati, ed aperto la porta a depressioni e psicosi nelle persone più deboli, fra cui tantissimi adolescenti; inoltre sono state falcidiate miriadi di imprese di ogni dimensione, lasciando nella miseria più nera milioni di persone.

La maggior parte della gente crede che siano i politici coloro che decidono le sorti del pianeta, e che i media diffondano una corretta informazione. Io da tempo immemore, invece, credo che tutti i partiti siano soltanto burattini nelle mani dell’industria farmaceutica, delle armi e degli imperi digitali, includendo in questi ultimi i social e l’intelligenza artificiale; considero i Tg organi di manipolazione di massa che raccontano soltanto ciò che fa comodo, alimentando così il potere stesso che ne detiene le leve. In tal senso, il mio esordio letterario, qui racchiuso, risulta profetico, al punto che certe pagine si potrebbe pensare siano state scritte durante il biennio del Covid Time, mentre invece furono impresse su Word dieci anni prima. 

Per quanto concerne i concetti espressi in questo corposo volume, essi testimoniano il viaggio della mia coscienza e vi invito a non considerarli attraverso una scala di valori: semplicemente ho dismesso certi abiti perché ora mi rappresentano di più altre prospettive. C’è però un punto che caratterizza tutti miei scritti: la ferrea volontà di essere me stesso senza alcun filtro, perché credo fermamente che il lusso più grande risieda nella libertà di essere sé stessi. 

È anche in virtù di un certo assolutismo metapsicologico di derivazione New Age, abbandonato in fretta, se ora sono qui, felice di ciò che sono: non c’è nulla da buttare in ciò che ho fatto e raccontato, tutto mi è stato utile. Ma sono approdato a diverse considerazioni e mi sento più umile e distaccato rispetto a certe prese di posizione, che potrebbero condurre al delirio di onnipotenza se accolte in sé con leggerezza. Credo che l’intelligenza senza umiltà non sia da ritenersi tale, nella sua accezione più alta; umiltà per me significa non sentirsi così sicuri di detenere la verità, pur avendo il proprio punto di vista sulle cose. Non a caso io non ho mai ingaggiato battaglie con chi è a favore del vaccino anti Covid o il famigerato Green Pass: ho anche amici che sull’argomento la pensano al contrario di me, ma fra noi è l’amore ad avere prevalso. Sono però libero di esprimere il mio dissenso e il mio atto di accusa verso questa società disumana e disumanizzante, gestita da individui senza scrupoli che stanno distruggendo Madre Terra e sono sottomessi al culto del dio Denaro. Ritengo che negli ultimi tre anni si sia arrivati ad un punto di scontro mai sperimentato in precedenza, un punto di non ritorno, in cui il Sistema ti annienta se non aderisci all’unica narrazione consentita: la sua. Che si tratti del Covid o di Putin, DEVI pensarla come il potere costituito vuole, sennò ti elimina o ti rende la vita impossibile. Questa deriva, una sorta di nazicomunismo digitale globale del terzo millennio, è un ibrido senza scrupoli, che impone un solo punto di vista e punisce chi non vi si adegua, semplificando e banalizzando all’ennesima potenza concetti vasti, grazie ai media asserviti, per ricondurli ad un punto basico su cui le masse possano convergere e fare indirizzare l’odio che esse serbano in seno verso gli additati dal Sistema. Ad esempio io sono un No-Vax secondo il potere immondo che governa gran parte della terra, ma in realtà sono contrario solo al vaccino anti-Covid e ho tutto il diritto di esserlo, in teoria. Nella pratica invece, in quanto tale, sono stato deriso e umiliato da tutti i giornali e i Tg, ostacolato nella vita pubblica e nel diritto di poter lavorare, io ed altri milioni di cittadini colpevoli di non aver aderito ad una visione intransigente e monoteista che ci si ostina a chiamare democrazia. Non potei neppure recarmi in ospedale dove era ricoverato mio padre morente, nell’aprile 2022. Non mi fu concesso nonostante la mia volontà di sottopormi al tampone molecolare, mentre tanti vaccinati con terza dose, magari positivi senza saperlo, erano liberi di circolare ovunque.

Tanti credono che il principio di antidemocraticità della mente, che è alla base di tutte le dittature, possa manifestarsi solo nei soliti modi con cui siamo abituati a raffigurarcelo da decenni, ovvero così come lo vediamo esplicitato in Cina, Russia o Corea del nord. Ma il mondo è assai cambiato!  In questi tempi che sanno di fine del mondo, le svolte autoritarie si concretizzano in modi molto più sofisticati, ma non per questo meno pervasivi e pericolosi. Vedi l’Unione Europea e gli USA, ove da sempre comanda solo il profitto e che stanno devastando il pianeta in barba agli appelli lanciati da almeno settant’anni dagli scienziati. La Scienza stessa è divenuta un dogma a cui dover aderire, se al Sistema fa comodo, altrimenti nisba. Uno Stato non è democratico solo perché ti permette di parlare. Il capitalismo odierno, che a me piace chiamare nazicomunismo digitale globale, è una spietata macchina da guerra, fa affari da sempre con le dittature, che pur pubblicamente condanna, ma ormai nessuno se ne indigna. 

“Memorie di un Alieno” è una raccolta ibrida, le cui trame narrative percorrono binari afferenti ai più svariati filoni: esistenzialismo, esoterismo, erotismo, manuale di autoaiuto, misticismo, indagine sulla multiforme realtà omosessuale, autobiografia a tinte forti, psicologia e spiritualità. Rappresenta il frutto del multiforme percorso che ho compiuto, dedicandomi allo sviluppo del potenziale umano, dal 1999 fino ad oggi. Un percorso che avrà fine solo quando lascerò il corpo, essendo convinto che possiamo imparare sino al nostro ultimo giorno sulla terra. 

Spero che queste pagine possano nutrirti ed essere tramite alla tua evoluzione. 
E ora dammi la mano, lasciati condurre e stupire.

Prefazione al testo di Alessandra Gobbi

L’uomo che fa anima

Quando l’autore mi ha chiesto se desiderassi scrivere una prefazione a “Memorie di un alieno”, ho risposto con gioia che avrei voluto farlo. Ho anche percepito immediatamente che il mio contributo avrebbe riguardato la sostanza viva di quelle pagine, ossia il suo autore. Allora ho preso ferma determinazione di parlare di quell’essere estraneo alla materia immediatamente tangibile del mondo, che è Armando Zoff.
Questo libro corposo, multiforme ed ampio come un cielo percorso da nuvole, il suo titolo polisemico e chi lo ha scritto hanno evocato in me una poesia di Baudelaire:
Lo straniero (da Le Spleen de Paris, 1869)

“Dimmi, chi ami di più, tu, uomo enigmatico? Tuo padre, tua madre, tua sorella oppure tuo fratello?”
“Non ho padre, né madre, né sorella o fratello.”
“I tuoi amici?”
“Ti servi di una parola il cui senso mi è rimasto fino a questo momento sconosciuto.”
“La tua patria?”
“Ignoro sotto quale latitudine essa sia situata.”
“La bellezza?”
“L’amerei volentieri, ma dea e immortale.”
“L’oro?”
“Lo odio, come tu odi Dio.”
“Eh! Che ami tu dunque, straordinario straniero?”
“Amo le nuvole… le nuvole che passano… laggiù… laggiù… le nuvole meravigliose!”

Chi è questo alieno che ama le nuvole? Colui che dell’ampio cielo sa apprezzare anche le parti d’ombra, l’impermanenza, la lontananza dell’oggetto del desiderio. La luce nascosta dietro quella coltre grigia, bianca, nera e cangiante. Un uomo per il quale l’aspirazione all’ideale convive con una struggente malinconia, ineliminabile, che il suo respiro integra, non negandola. Questo alieno è tale in quanto estraneo al sentire comune, come se provenisse da un altro pianeta e facesse parte di un diverso sistema-mondo: Armando indubbiamente si muove perennemente in una vita parallela, fatta di scelte che si dispiegano su piani contrari alla mentalità corrente, fuori dal coro. Proprio per questo è un “acceleratore di mondi”, perché solo da una prospettiva esterna alla Matrix si possono concepire universi interiori innovativi e attivare scambi rivoluzionari, fatti di relazioni che fanno evolvere e sviluppare le migliori potenzialità latenti. Quindi solo partendo dall’eccentrico si ritorna al vero centro di gravità dell’anima, che richiede codici diversi da quelli del tempo che batte al polso per essere decodificata. Necessita del ritmo differente (alieno) di un tempo mitico, ossia di una narrazione che parli insieme di realtà ma che continuamente alluda all’eternità e la contenga in sé.

Dice Armando Zoff ne “La nudità dell’anima”:
“Di fatto la consapevolezza non è che la capacità di osservare dall’alto ogni nostra componente e decidere quale è opportuno manifestare o trascendere. Nei miei scritti sono più numerose le parti che mi vedono coinvolto in situazioni incresciose ed enigmatiche, piuttosto che in rassicuranti quadretti di vita, perché in tali eventi conturbanti vedo materiale più utile alla nostra ascesi. Sì, certo, si può evolvere attraverso la gioia e questo è altamente auspicabile, ma è innegabile che dall’attrito si crei energia, e senza energia nessuna trasformazione è possibile. Che ci piaccia o meno, ogni volta che sorge una collisione siamo chiamati a rimodellarci, perché nell’onda d’urto l’altro diventa lo specchio del nostro irrisolto, e al contempo un tramite per la nostra evoluzione”.

“Fare anima” significa smettere di usare la mente per approfondire la missione per cui siamo sulla terra, che io credo consista essenzialmente in questo: imparare ad amare. Proprio in tale impresa si cimenta Armando da quando lo conosco: affinare l’ascolto dei suoni del mondo, che implica innanzitutto umiltà e spirito di ricerca. Tutto ciò che viene dall’ego, invece, porta con sé autoreferenzialità, imposizione arrogante di supposte verità ed atti predatori. La mente egoica è sordità alla musica dell’amore. Quando invece smettiamo di essere nella pretesa ed entriamo nella modalità dell’offrire, del dare, del donare, allora si apre la sacralità del rito del “fare anima”, in cui ogni traccia di ego svanisce, mentre riluce l’inclusione.

In “Tutti i miei mondi” Armando offre una prospettiva illuminante di come, riconoscendo tutti i nostri mondi, intesi come stati vitali fondamentali che attraversiamo nella vita, da quello più animalesco a quello più aereo, possiamo anche comprendere come ognuno di essi sia contenuto negli altri e di come non vi sia separazione ma solo alternanza. Come rendere prevalente uno stato vitale compassionevole verso gli altri? In primo luogo provando compassione per noi stessi: quando accetteremo e integreremo le nostre zone d’ombra, accettandoci in tutti i nostri mondi, potremo finalmente scartare con consapevolezza quelli meno funzionali alla nostra evoluzione come esseri umani.

Questo è l’alieno che incontrerete in queste pagine, l’albatros principe delle nubi, che sta con l’uragano e ride degli arcieri, esule in terra.

Volando con lui in quegli spazi aerei, concedetevi il tempo e la gioia di respirare ogni parola, durante la Vostra lettura, ascoltando il dono che tiene in serbo per Voi.


Armando Zoff (Jivan Sahi)

Armando Zoff nasce a Cesenatico nel 1962.
A vent’anni fugge dal suo borgo natio e vive appassionanti esperienze attorno al mondo. I lunghi periodi vissuti a Parigi, in Thailandia e tanti altri luoghi sono il grande serbatoio a cui attinge nella sua attività di scrittore: anni in cui la sua vita errabonda si è fusa con una marea di individui e situazioni, formando un capitale esperienziale unico.
Appassionato di misticismo, spiritualità, psicologia del profondo, ha partecipato a decine di corsi di formazione e seminari in tali ambiti, e per sei intensissimi anni è stato allievo di una eccezionale insegnante di psico-spiritualità. Questo grande corpo di sapienze ricevute, fuso con gli incontri di migliaia di persone e le loro confessioni più profonde, lo hanno portato ad inglobare nella sua coscienza le infinite modalità di funzionamento della mente umana e i tanti modi con cui possiamo superare noi stessi e i nostri limiti.
Oggi Armando è uno scrittore che dona la sua anima al mondo. Le sue opere sono memoir esistenziali intrisi di erotismo, misticismo, spiritualità e psicologia del profondo, ma contengono anche riflessioni sociologiche e politiche, perché la trasformazione interiore e la ribellione nei confronti della società dei bisogni indotti, passano attraverso tante vie, di cui nessuna esclude l’altra. Opere autobiografie senza veli che scardinano il senso comune di percepire le cose e mirano alla meta più grande dell’essere umano: la libertà di essere sé stessi.
Ha fondato e conduce la casa editrice Alto Voltaggio. E’ un facilitatore esperto nella relazione d’aiuto e nei percorsi di consapevolezza, e svolge consulenze individuali e di gruppo, sia di persona che online.